La startup svizzera Oxyle ha raccolto $16 milioni di euro di nuovi finanziamenti per scalare la sua soluzione innovativa per eliminare i PFAS, i persistenti "prodotti chimici per sempre" che contaminano le forniture idriche globali. L'investimento, guidato da 360 Capital con il sostegno di Axeleo Capital, Founderful e SOSV, segnala il crescente slancio della missione di Oxyle di fornire una soluzione economica e permanente a questa urgente crisi ambientale.
I PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) sono sostanze chimiche sintetiche utilizzate in prodotti di uso quotidiano come pentole antiaderenti, schiume antincendio e tessuti idrorepellenti. La loro durata li rende quasi impossibili da decomporre, portando a una diffusa contaminazione delle fonti di acqua potabile, del suolo e persino del corpo umano. I metodi di trattamento tradizionali, come la filtrazione o l'adsorbimento, si limitano a spostare i PFAS dall'acqua ad altri flussi di rifiuti, richiedendo un costoso incenerimento o smaltimento che rischia di reintrodurre le sostanze chimiche nell'ambiente.
La tecnologia di Oxyle offre un approccio diverso. Invece di trasferire i PFAS, il suo sistema li distrugge completamente, raggiungendo tassi di rimozione superiori a 99% e consumando molta meno energia rispetto alle alternative convenzionali. Il sistema modulare combina il frazionamento della schiuma, la distruzione catalitica e il monitoraggio in tempo reale grazie all'apprendimento automatico. Il risultato? Una soluzione sostenibile ed economica che elimina la necessità di gestire i rifiuti secondari, stabilendo un nuovo punto di riferimento per il trattamento dei PFAS.
"Cinque anni fa, Oxyle era costituita solo da due fondatori e da una grande idea: eliminare per sempre le sostanze chimiche dall'acqua", ha dichiarato il Dr. Fajer Mushtaq, CEO e co-fondatore di Oxyle. "Oggi quell'idea è collaudata, implementata e pronta a scalare. Questo finanziamento cambia le carte in tavola e ci dà le risorse per portare la nostra tecnologia alle industrie e alle comunità che ne hanno più bisogno".

I fondatori di Oxyle, il Dr. Fajer Musthaq e il Dr. Silvan Staufert. Fotografo: Daniel Kunz, daniekunzphoto.
Una svolta nel trattamento dell'acqua
Oxyle è nata dalla ricerca di dottorato di Mushtaq al Politecnico di Zurigo, ispirata dalla sua infanzia a Delhi, dove la sicurezza dell'acqua era una preoccupazione quotidiana. Insieme al co-fondatore Silvan Staufert, che ha conseguito il dottorato in Ingegneria meccanica e di processo, il team ha sviluppato un sistema innovativo in grado di degradare i PFAS in pochi minuti.
Dalla sua nascita nel 2020, Oxyle ha compiuto rapidi progressi. L'azienda è passata da un team di due persone a 26 dipendenti, ha completato oltre 20 progetti per i clienti e si è assicurata diversi riconoscimenti, tra cui lo Swiss Technology Award, il SEIF e il riconoscimento Uplink Top Innovators del WEF. Con i progetti pilota dei clienti che generano entrate e la prima installazione commerciale su larga scala, Oxyle si sta assicurando contratti di trattamento pluriennali per il 2025 e oltre.
Impatto sul mondo reale e domanda crescente
L'efficacia della tecnologia Oxyle è stata dimostrata in diverse applicazioni. Nel trattamento delle acque sotterranee, ha ridotto le concentrazioni di PFAS da 8.700 ng/L a meno di 14 ng/L. Nelle prove industriali, ha ottenuto la rimozione del 99,8% di 11 diverse specie di PFAS nelle acque di lavaggio del suolo, mentre un altro impianto in Svizzera sta trattando con successo 10 metri cubi di acque sotterranee contaminate all'ora a meno di 1 kWh/m³.
"A differenza dei metodi tradizionali che si limitano a contenere queste sostanze chimiche nocive, la soluzione di Oxyle le distrugge in modo permanente, stabilendo un nuovo standard per affrontare questa urgente crisi ambientale", ha dichiarato Thomas Nivard, Partner di 360 Capital. "Si tratta di un'impresa che cambia le carte in tavola. L'eccezionale slancio commerciale e tecnico del team ha gettato una solida base per affermare un vero leader tecnologico nei prossimi anni."
Le pressioni normative e di mercato spingono la domanda di soluzioni come quella di Oxyle. Negli Stati Uniti, le crescenti ondate di cause legali legate ai PFAS e i risarcimenti multimiliardari hanno messo le aziende in stato di allerta. Nel frattempo, l'UE sta inasprendo le restrizioni sull'uso e lo smaltimento dei PFAS, spingendo le industrie a cercare soluzioni efficaci per la conformità. Secondo il Forever Lobbying Project, il costo dell'inazione è impressionante: la bonifica della contaminazione da PFAS in Europa potrebbe superare i 100 miliardi di euro all'anno, per un totale di 2.000 miliardi di euro nei prossimi due decenni.

Laboratori Oxyle. Fotografo: Daniel Kunz
Scalare per il futuro
Con questo nuovo round di finanziamenti, Oxyle punta a trattare 100 milioni di metri cubi di acqua contaminata entro i prossimi cinque anni. L'azienda sta espandendo la sua presenza in tutti i settori industriali, dalla produzione chimica alla produzione di semiconduttori e al trattamento delle acque municipali, assicurando che l'inquinamento da PFAS sia affrontato alla fonte.
Per le industrie che si trovano ad affrontare le crescenti pressioni normative e legali, la tecnologia di Oxyle offre un'alternativa convincente, non solo scientificamente provata ma anche commercialmente valida. "Questo investimento ci permette di scalare una soluzione che può fare una differenza tangibile per la salute pubblica e l'ambiente", ha dichiarato Mushtaq. "Il nostro obiettivo è quello di ripristinare e proteggere le nostre acque dalle sostanze chimiche per sempre, fino all'ultima goccia".